Giardini d'acqua Porto Cesareo

“Tu butti qualcosa in mare, e il mare (dopo un tempo imprecisato e imprecisabile) te lo restituisce lavorato, finito, levigato, lucido o opaco secondo il materiale, e anche bagnato perché così i colori sono più vivaci”.

B. Munari

Cosa sono le spunnulate

Nelle giornate di vento, quando tra terra e cielo le nuvole mutano forma e il fragore delle onde prende a schiaffi il silenzio, il mare riprende il suo lavoro di ricamo lungo le coste, mentre di nascosto si intrufola tra le rocce e con lento e paziente lavorio scava grotte, intaglia rocce come fossero scrigni dove custodire il suo testamento. Se scientificamente le spunnulate sono cavità di origine carsica originate dall’azione chimica e meccanica delle acque, per i nostri sensi costituiscono un’opera d’arte in continua trasformazione.

Il carsismo

Il carsismo costituisce uno dei principali agenti di modellamento del paesaggio, sia in superficie che nel sottosuolo, e può costituire un elemento di preoccupazione per le condizioni di stabilità del territorio. La possibilità di situazioni di dissesto connesse alla natura delle grotte carsiche naturali, o a fenomeni di degrado e alterazione riconducibili ad attività umane, ha come possibile effetto la propagazione verso l’alto delle superfici di rottura. Quando queste raggiungono il piano di campagna, si determina la formazione di sprofondamenti (sinkholes), con conseguenze dirette sull’ambiente antropizzato, le infrastrutture e le reti di comunicazione.

Spunnulata, o dolina di crollo, risultante dal crollo del tetto di una grotta.

La strada litoranea Taranto – Porto Cesareo, frequentemente utilizzata nel corso della stagione estiva, corre in più punti al di sopra delle spunnulate. Nel 2010 è stato interrotto e deviato un tratto di carreggiata sovrastante una dolina che collega Torre Lapillo a Torre Colimena, poiché l’asfalto rischiava di cedere sotto il peso dei mezzi in transito.
Il progetto per la messa in sicurezza dei luoghi, realizzato e terminato nel 2018, ha previsto la costruzione di un ponte “a campana” sul livello della strada che attraversa la dolina, con la realizzazione di piloni d’appoggio all’inizio e alla fine del ponte.

L’attività turistica nell’area di Torre Castiglione ha portato alla costruzione di un gran numero di abitazioni a breve distanza dalla costa. In molti casi gli stessi muri perimetrali dei giardini e le strade di collegamento interpoderale risultano situati sul margine degli sprofondamenti o direttamente interessati da essi.

Schede di approfondimento

Terra di tsunami

Il verificarsi di catastrofici tsunami, negli ultimi venti anni, ha evidenziato la necessità di rilevare le regioni costiere soggette a questo fenomeno, in particolare nel bacino del Mediterraneo. Alcuni di questi studi si sono concentrati nella Puglia meridionale, regione costiera più esposta al pericolo di tsunami perché i mari circostanti sono interessati da numerose strutture sismiche in grado di generare il fenomeno.

Scheda di approfondimento

I “boulders” di Torre Castiglione

La ricerca geomorfologica condotta lungo queste coste ha rilevato gli effetti di tsunami verificatisi nei secoli scorsi: sono i “boulders”, massi di grosse dimensioni, isolati, sovrapposti o in grandi accumuli, che sono stati staccati e trasportati per decine di metri nell’entroterra.

Profilo morfologico della Torre Castiglione

Non avendo le onde di mareggiate generate nei mari Ionio e Adriatico potenza sufficiente per produrre l’intaglio e il trasporto dei massi rilevati, il loro accumulo suggerisce piuttosto l’impatto di uno tsunami che ha colpito la costa meridionale pugliese negli ultimi cinque secoli, coinvolgendo presumibilmente anche l’area di Torre Castiglione.